
- Autore: luciana squadrilli
- Data: 26 Giugno 2019
- Categoria: Pizzaioli, Pizze, Recensioni
Qvinto, le pizze “ischitane” di Ivano Veccia a Roma
Qvinto è un locale moderno e dal design curato nel gradevole scenario del Parco di Tor di Quinto. Un indirizzo che rispecchia in pieno – nell’ambiente e nella proposta – lo stile “Roma Nord”. Ma ad attirare qui una clientela eterogenea anche da altre zone della città sono le ottime pizze di Ivano Veccia.
Breve premessa necessaria per chi non abita nella Capitale: qui la locuzione “Roma Nord” non indica solo una zona geografica della città che coincide con i quartieri “bene” ma anche una sorta di Way of Life. Uno stile che nell’immaginario collettivo capitolino coincide con belle macchine, bei vestiti e una spiccata tendenza a godersi il meglio della città. Creando un contrasto evidente – e su cui spesso ci si diverte a giocare, calcando la mano su stereotipi e cliché di ambo le parti – con altre zone di Roma.
Questo per spiegare che Qvinto – il bel locale guidato da Simone Pellegrino, nato dalla ristrutturazione del precedente Oltre Lounge Restaurant e più in generale dal progetto di riqualificazione del parco di Tor di Quinto che in passato ha ospitato un campo nomadi e ora è un’accogliente area verde con tanto di laghetto e strutture ecosostenibili come il chiosco esterno, la cui gestione è affidata alla Green Network di Pietro Saulli e Sabrina Corbo – è decisamente indirizzo in stile “Roma Nord”.
Ma la proposta gastronomica – e in particolare la pizza “ischitana” di Ivano Veccia – è fatta apposta per piacere a tutti.
Qvinto, più ambienti e più proposte
A cominciare dall’ambiente studiato dall’architetto Stefano Dorata, di grande impatto e raffinatezza con ampio uso di legno, colori naturali e alberi e piante sia fuori sia dentro.

Suddivisa su più piani, la struttura – che è aperta fin dalla prima colazione con un’area cafè – ospita in terrazza il cocktail bar The Roof, per lunghe nottate con drink e DJset o eventi ad hoc; il Cool Garden è il giardino al piano terra, con divanetti e tavolini per godersi un aperitivo e qualche assaggio dalla cucina, incluse le pizze alla pala o quelle tonde classiche da abbinare a cocktail studiati appositamente. La sala vera e propria è suddivisa tra un’area relax al centro, fra divani e poltroncine, dove accomodarsi per un cocktail o un aperitivo, e la zona con i tavoli.
Qvinto, La proposta gastronomica
Il ristorante-pizzeria propone un bel menu che affianca la cucina alla pizza. La prima è curata dall’executive chef romano Daniele Creti, in passato in brigata in importanti ristoranti d’hotel della Capitale come il Mirabelle dell’Hotel Splendid o l’Hilton, e contempla selezioni di salumi e formaggi, insalate, primi a base di pasta fatta in casa (fettuccine caserecce, gnocchi di ricotta, agnolotti ricotta e melanzane) o i capisaldi della romanità (cacio e pepe, carbonara, amatriciana, gricia) ma soprattutto punta sulle buone carni cotte alla griglia a vista ed esposte nell’apposito bancone. Ci sono anche secondi piatti “di cucina” – come i saltimbocca con prosciutto crudo della Tuscia – e contorni.

Le pizze di Ivano Veccia
Ma noi naturalmente siamo venute qui per assaggiare le pizze di Ivano Veccia. Ischitano, pizzaiolo esperto e già protagonista delle ultime due edizioni de La Città della Pizza, Ivano ha lasciato la sua isola – dove aveva lavorato prima al Limoneto e poi da Ciccio – per Roma, dove già sfornava pizze da Oltre.

Amante della musica – è stato anche un DJ e di tanto in tanto fa ancora qualche serata, come ci ha raccontato nella puntata del nostro programma su Radio Food di cui è stato ospite – e della buona cucina, grande amico di chef e pasticceri come Nino Di Costanzo e Antonio Maresca (con cui ha frequenti confronti, a tavola o in chat!), Ivano unisce una grande abilità tecnica nell’impasto a un palato allenato e raffinato che gli permette di rendere molto equilibrate e piacevoli anche le pizze che sulla carta sembrerebbero più impegnative.

La sua pizza – che viene definita “ischitana” più che partenopea, ma che in definitiva rappresenta una riuscita versione dell’evoluzione della Napoletana molto scioglievole e con il cornicione bello gonfio anche se consistente – è frutto di una lievitazione di almeno 20 ore e di un blend di farine a basso contenuto proteico e molto profumato che ha creato lui stesso in collaborazione con un mulino di fiducia, scegliendosi grani e macinazioni.
Il menu delle pizze è suddiviso tra le Classiche – dalla Marinara alla Partenope con pomodori del Piennolo, mozzarella di bufala, capperi di Salina, olive caiazzane, alici di Cetara, Grana 24 mesi, origano, basilico e olio extravergine, tra i 9 e i 15 euro -, le Speciali – tra cui la Anna Savio, dedicata alla mamma e studiata con Nino Di Costanzo, condita in cottura con provola e fiordilatte e poi fuori dal forno con scarola riccia condita con olio di alici di Cetara, pomodorino semi-dry, olive chiazzane, noci e olio extravergine, tra i 14 e i 18 euro – e le Stagionali, improntate a prodotti e ricette di stagione. Ci sono anche due proposte Fritte: il calzone classico e quello con la scarola, entrambi a 14 euro. I prezzi sono un filo più alti della media romana ma giustificati dall’ambiente e dal servizio, più da ristorante che da pizzeria.
Si può scegliere anche di fare un percorso degustazione per assaggiare al meglio diversi tipi di pizza e vengono proposti abbinamenti con vini o birre, oltre che con i cocktail volendo.
I nostri assaggi
Di sicuro, conviene far precedere le pizze almeno da un assaggio della buonissima frittatina di pasta, con bucatini Gerardo Di Nola, besciamella e un inatteso ma indovinatissimo cuore di sugo all’amatriciana! Da provare – ce lo appuntiamo per la prossima volta – pure il supplì al ragù, altro interessante mix tra tradizione romana e napoletana.
Tra gli ingredienti delle pizze ci sono anche prodotti tipicamente ischitani, come ad esempio la piperna: profumata erba aromatica usata per insaporire il coniglio all’ischitana che lui mette su alcune pizze come l’ottima Grezza che abbiamo assaggiato. Tra le Speciali, è condita con crema di Grana 12 mesi, provola, patate, pomodorino del Piennolo, salsiccia, bacon affumicato, origano e aggiunta – fuori dal forno – di Grana 24 mesi grattugiato, basilico e olio extravergine d’oliva Dop. E se state pensando che sia una una bomba e possa risultare un tantino pesante la risposta è: no, si mangia tutta che è un piacere.

L’altro nostro assaggio è stata una proposta stagionale, la ricca ma fresca Sole Mio: crema verde di zucchine, crema di provolone del Monaco Dop e fiordilatte in cottura, con aggiunta successiva di meta fresca, zucchine fritte, fiori di zucca freschi, pepe Sichuan, scaglie di provolone del Monaco Dop e olio extravergine d’oliva Dop del Frantoio Anteata. Definirla leggera forse sarebbe un ossimoro ma è senza dubbio molto piacevole e adatta anche alle serate più calde.

Infine, Ivano ci ha convinti – senza troppo sforzo a dir la verità – ad assaggiare anche la sua pizza Dessert: la Frolla fritta, due bocconcini (non tanto ini!) di pasta di pizza ripieni di pezzetti di frolla e della classica farcitura della sfogliatella napoletana e poi fritti! Ad accompagnare, un gelato alla vaniglia, per un fine pasto originale e gustoso.

Ristorante Qvinto
Via Fornaci di Tor di Quinto, 10
Roma