
- Autore: Tania Mauri
- Data: 29 Maggio 2020
- Categoria: Abbinamenti, Chef, Nuove aperture, Pizze, Prodotti, Recensioni
RetroBottega riparte con RetroPizza
RetroPizza è il nuovo temporary format di RetroBottega.
Da ieri, giovedì 28 maggio, RetroBottega rivoluziona l’idea di fine dining e si sposta su uno dei classici della cucina italiana: la Pizza. E siamo subito andate a provarla!

Gli chef Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice hanno sempre lavorato in questo periodo di lockdown. Per un‘efficace ripresa della ristorazione hanno deciso di convogliare le loro energie in questo nuovo progetto.
“È un progetto temporaneo e agile, dettato dal momento, in attesa di tornare a offrire i nostri piatti consueti”, spiega Giuseppe Lo Iudice, “ma che abbiamo studiato a lungo e che vogliamo rifletta in ogni caso la nostra natura”. “Mantenere tutto inalterato e proseguire con l’offerta classica del ristorante ci è parso fuori tempo – prosegue Alessandro Miocchi – oltre che poco sostenibile, sia per quanto riguarda la natura complessa dei piatti di RetroBottega sia per quanto riguarda la necessità di adeguarci alle nuove normative”.

Per mantenere intatta l’anima di RetroBottega, la scelta è stata di aprire tutte le porte di via della Stelletta e di concentrarsi sui lievitati con RetroPizza, una selezione a prezzo fisso che va dai 10 ai 15 euro.

Così, nel ristorante, come nel locale adiacente di RetroVino, dal martedì alla domenica, dalle 18 alle 24, sarà possibile assaggiare le 3 pizze “Già Classiche” le 2 “Farcite” – la Stracchino e zucchine e l’Assolo di mortadella – e le 3 “Nostalgia“.

Gli impasti impasti sono in due varianti: diretto, con maturazione a 48 ore, e biga per le pizze farcite con farine semi integrali di Tipo 1, lievito di birra e idratazione al 75% . Vengono cotte in un “forno arrangiato per la pizza” (teglie più spesse e uso del vapore) così che riescono a farle lievitare. Vegetali e ortaggi, salumi, latticini e formaggi usati per i topping sono quelli selezionati e usati al ristorante.

Io e Luciana abbiamo approfittato della novità per rivederci e testare le pizze. Abbiamo iniziato con borragine fritta a cui è stato abbiamo del Lambrusco di Paltrinieri, che ci ha accompagnato per tutta la cena.

Tra le pizze classiche la Rossa con bufala, dove da subito è emersa la bontà dell’impasto: profumato, friabile ma consistente, piacevole al palato, leggero e con una bella crosta croccante ma morbida.


La pizza Foglie, alici e capperi, un mix di cime di rapa miste a foglie di ravanello selvatico con foglie e fiori di capperi di Pantelleria e alici laziali, la preferita di Giuseppe e che anche a noi è piaciuta molto.



La pizza Patate e mozzarella, buona ma forse mancava un po’ di sapidità.

Abbiamo anche assaggiato le “Nostalgia” Piccione, legumi e misticanza con macco di fave alla base, fave fresche spadellate,piccione, cotto alla perfezione, e una misticanza di ravanello selvatico, pungitopo, vitalba, foglie di carota, chenopodio e rucola. Dobbiamo commentarla?

La Melanzana bruciata, paprika e vongole un mix meraviglioso dove persiste, piacevolmente, la parte affumicata del vegetale

Infine la Pizza Green Butchery dove su una base di purea di fave cotte nel forno e affumicata con aghi di abete bianco vengono aggiunti piselli del Vesuvio spellati crudi, ricotta di pecora, speck di vacca vecchia (auto prodotto), finocchietto di conserva acetica, polline di abete e misticanza. Un inno alla natura e alla primavera.

Completano l’offerta gli antipasti – Verdure grigliate e Antipasto all’italiana, il Tagliere di salumi e formaggi e la Caprese – e i dolci, dal tiramisù alla panna cotta, dalla mattonella di cioccolato alla macedonia. Non ci siamo arrivate, così come non abbiamo assaggiato le ripiene., ma è un’ ottima scusa per tornare!

Contemporaneamente all’ offerta pizza, resta inalterato il servizio di delivery e l’ e-commerce Retrodelivery.it, oltre alle paste secche e ripiene di RetroPasta e alla vineria di RetroVino.
Si può prenotare attraverso il sito retrobottega.com o al numero fisso 06 68136310. Fatelo perchè ne vale davvero la pena.